EMP7

L’EMP7 sfrutta il metodo ISE. Durante il processo le particelle sviluppano una carica elettrica. Quando passano o colpiscono il sensore si genera una corrente che l’EMP7 elabora con il metodo ISE (Impulse Signature Extraction, o estrazione della traccia a impulsi). La tecnologia ISE estrae le caratteristiche di base (‘traccia’ o ‘segnatura’) dei segnali a impulsi indotti dalle singole particelle del flusso gassoso. Poiché tali caratteristiche sono in relazione a parametri quali, ad esempio, la velocità delle particelle stesse, secondo specifiche esigenze l’EMP7 è in grado di calcolare sia quest’ultima sia il livello di emissione sottoforma di portata volumetrica o di densità. Inoltre, sebbene la tecnologia ISE elabori l’intero segnale proveniente dal sensore, il suo algoritmo annulla efficacemente gli effetti potenzialmente errati della componente in corrente continua del segnale e sfrutta quindi tutti i vantaggi dell’esistente tecnologia triboelettrica in corrente alternata. Resa possibile dai recenti sviluppi nel campo dell’elaborazione dei segnali digitali a bassa potenza, tale tecnologia rappresenta un significativo passo avanti proprio come lo fu l’introduzione della tecnologia triboelettrica in corrente alternata nel 1992.